Giovedì 5 marzo incontro pubblico per l’illustrazione della proposta dell’impianto biometano
Giovedì 5 marzo alle ore 17.00 al Cinema Olympia sarà resa nota e discussa pubblicamente la proposta di realizzazione di un impianto di biometano ottenuto dallo smaltimento della FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano), che potrebbe essere realizzato nella zona industriale di Campo Morino.
Si tratta di una iniziativa di informazione e di partecipazione che aiuterà i partecipanti ad approfondire il tema e l’Amministrazione comunale a sentire l’opinione di tutti.
Al momento non è stato presentato alcun progetto. Siamo in una fase preliminare e tutte le decisioni sono ancora possibili.
Il tema è stato già affrontato in Commissione Consiliare Ambiente e la proposta è già stata tecnicamente presa in esame con l’aiuto del prof. Maurizio Carlini del CIRDER (Centro Interdipartimentale di Ricerca e Diffusione delle Energie Rinnovabili – Università della Tuscia), con il quale è stato stipulato un accordo di collaborazione riguardante le energie rinnovabili ed il risparmio energetico.
Ci sono perciò le basi per una discussione appropriata su un tema di una certa complessità, che va analizzato sotto più aspetti.
Quello che ci sta più a cuore è quello della compatibilità ambientale, senza la quale la realizzazione dell’impianto non è possibile.
Solo dopo aver superato questo esame si potranno prendere in considerazione i vantaggi economici dell’operazione, che sarebbero di tre tipi: 1) occupazionale, perché si creerebbero posti di lavoro; 2) finanziario, perché il Comune percepirebbe un contributo annuale commisurato ai profitti dell’impresa; 3) tributario, perché la frazione organica dei rifiuti sarebbe conferita gratuitamente e ciò sgraverebbe le bollette di una percentuale rilevante.
L’impianto oltre al metano, che verrebbe immesso nella rete del metanodotto, produrrebbe anche compost per l’agricoltura.
Non ci sarebbe alcuna combustione e nessuna emissione in atmosfera né di inquinanti, né di cattivi odori, perché l’impianto funzionerebbe in depressione.
Sono tecnologie ormai collaudate ed ampiamente diffuse nel nord Italia, dove sono stati già realizzati stabilimenti di questo tipo.
L’autorizzazione e la realizzazione dell’impianto avrebbe tempi che vanno oltre il mandato dell’attuale amministrazione ed anche per questo motivo ci sembra giusto condividere il più possibile le decisioni con la cittadinanza.