Come sarà il nuovo Ospedale di Acquapendente

La costruzione del nuovo Ospedale di Acquapendente è parte di un programma più ampio che ridisegna il sistema sanitario provinciale e che viene reso possibile dai finanziamenti del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Su Acquapendente si fa l’investimento più consistente, per ragioni di inadeguatezza dell’edificio esistente, ma l’operazione è importante nel suo complesso.

In ragione dell’esperienza del Covid prende consistenza il concetto di “prossimità”, che si aggiunge al sistema esistente. 

La nuova struttura di Acquapendente perciò, non solo viene mantenuta e potenziata nei suoi servizi essenziali, ma assume un ruolo di “ospedale di comunità” all’interno di una rete di prossimità, in un sistema integrato.

Il modello messo in campo prevede ospedali di comunità, case della comunità e zone disagiate. Acquapendente assommerà tutte queste competenze. 

Altri ospedali di comunità saranno Montefiascone, Orte e Ronciglione. 

Case di comunità sono previste a Tarquinia e Civita Castellana (anch’essi già ospedali), Bagnoregio, Bolsena, Vetralla, Montalto, Tuscania e Soriano.

Il nuovo Ospedale di Acquapendente sorgerà in loc. Organe, sulla Cassia, dalla parte opposta alla zona industriale di Campo Morino, dove la Regione Lazio è già proprietaria di un appezzamento di terreno di 7 ettari e dove c’è già una previsione del Piano Regolatore comunale.

Non sono necessarie perciò né acquisizioni di proprietà, né varianti urbanistiche.

Il Quadro Economico prevede un investimento sul nuovo ospedale di 37.293.594 euro.

Si prevede la realizzazione di 20 posti letto di Medicina Generale, 20 posti letto di Degenza infermieristica, 10 posti letti di Chirurgia day surgery (per un totale di 50 posti letto), 2 Sale Operatorie, Pronto Soccorso, Radiologia, Laboratorio Analisi, Farmacia, Consultorio, Obitorio, Spazi comuni e sociali di aggregazione, una Centrale Operativa Territoriale (COT) e gli Ambulatori (Geriatria, Neurologia, Diabetologia, Cardiologia, Fisiatria, Ortopedia, Oculistica, Urologia, Dermatologia).

Ci sono poi le sistemazioni esterne (verde, camminamenti, illuminazione, recinzione) e le tettoie fotovoltaiche a copertura dei parcheggi.

Dal punto di vista funzionale si distinguono 6 aree:

  1. Area pubblica (CUP, ADI, PUA)
  2. Area assistenza primaria
  3. Area polispecialistica (ambulatori)
  4. Area consultoriale (ginecolo, ostetrica, psicologo, ecografia, screening, stanze per vaccinazioni)
  5. Area servizi veterinari
  6. Area servizi per la salute mentale, dipendenze patologiche, neuropsichiatria infantile.

Si prevede poi un investimento di 310.000 euro per la digitalizzazione e per l’innovazione tecnologica.

Complessivamente il progetto risponde alle esigenze da sempre manifestate sul territorio. 

L’Amministrazione Comunale ringrazia la ASL di Viterbo e la Regione Lazio, in particolare il Consigliere regionale Enrico Panunzi e l’Assessore regionale alla Salute Alessio D’Amato, che hanno dato seguito concretamente agli impegni presi un anno fa, in occasione del sopralluogo nell’attuale ospedale.

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