Ambiente

PREVENZIONE INCENDI

Dal 15 giugno al 15 ottobre, vige il divieto assoluto di accensione fuochi per bruciare sterpaglie e residui vegetali.
Si ricorda che, così come previsto dal Regolamento di Polizia Urbana, entro il 20 giugno di ogni anno per i proprietari, affittuari e conduttori di terreni situati all‘interno dei centri abitati del Capoluogo e delle Frazioni di Torre Alfina e Trevinano e all’esterno dei centri abitati purché incolti e confinanti con strade vicinali, è fatto obbligo di taglio della vegetazione erbacea e/o arbustiva ed asportazione della stessa oltre che di ripulitura da ogni tipo di residuo vegetale infiammabile.

Acquapendente 18/06/2024

ORDINANZA URGENTE DI DIVIETO UTILIZZO DELL’ACQUA DEL PUBBLICO ACQUEDOTTO COMUNALE NEL CAPOLUOGO PER CONCENTRAZIONE DI FLORURI SUPERIORE AI LIMITI PREVISTI DAL D.LGS. N.31/2001

IL SINDACO
Premesso che l’acqua erogata al consumo umano è conforme ai requisiti previsti dal D.L.vo n. 31/2001, solo
se ha una concentrazione di Floruri inferiore o uguale a 1,50 mg/l;
PRESO ATTO della nota ASL Viterbo – Dipartimento di Prevenzione UOSD SIAN Prot. n. 44499, del
09/06/2022 pervenuta al protocollo di questo Comune in pari data al n. 7422, dalla quale risulta che i
campioni di acqua destinata al consumo umano, prelevati presso le fontane pubbliche di Via Cesare Battisti
e impianti sportivi Zona PEEP, hanno un valore di parametro fluoruri misurato superiore ai limiti previsti
dall’allegato 1 del D.lgvo 31/01 e succ. modif. e cioè 1,77 mg/l per la f.p. di Via Cesare Battisti e 1,61 mg/l per
la f.p. impianti sportivo Zona PEEP;
CONSIDERATO che nella stessa nota sopra citata si invitata il Gestore a voler adottare i correttivi necessari
per riportare tra gli altri il parametro Floruri nei limiti di legge, nel più breve tempo possibile, al fine di
erogare acqua conforme ai requisiti qualitativi previsti dal D.L.vo 31/2001;
CONSIDERATO che occorre adottare i provvedimenti cautelativi a salvaguardia della pubblica salute degli
abitanti del capoluogo del comune di Acquapendente;
VISTA la Legge 142/90 e s.m.i.;
VISTO il D.Lgs. n. 267 del 18/08/2000 e s.m.i.;
VISTA la Legge N. 833/78 e s.m.i.;
VISTO il D.Lgs. n. 31/2001 e s.m.i.;
Preso atto di quanto sopra premesso;

ORDINA
Con decorrenza immediata e fino a nuovo ordine
– la NON POTABILITA’ delle acque erogate dal pubblico acquedotto, determinata dal superamento delle
concentrazioni di fluoruri fissate dal D.Lgs, n. 31/2001, limitatamente alle utenze del capoluogo del
Comune di Acquapendente;

– Il divieto d’uso per cottura, reidratazione e ricostituzione di alimenti;


– Il divieto d’uso per preparazione di alimenti e bevande;


– Il divieto di impiego da parte delle imprese alimentari;


Sono invece consentite tutte le operazioni di igiene domestica (lavaggio indumenti stoviglie ambienti)
scarico w.c. e impianti riscaldamento.


– L’obbligo alle industrie alimentari:

  • di attuare i necessari provvedimenti anche nell’ambito del piano di autocontrollo, affinché l’acqua
    utilizzata per il lavaggio, la preparazione, la produzione ed il trattamento sia sicura e cioè non presenti
    concentrazioni di fluoruri in quantità superiore ai minimi di legge;
  • di istituire un approvvigionamento alternativo di acqua da utilizzare per la
    produzione/preparazione/trattamento dei prodotti alimentari forniti al consumatore;
  • di utilizzare acque di sorgente o minerali naturali, così come definite dal D.lgs 08/10/2011;

DISPONE
– La pubblicazione della presente ordinanza all’albo pretorio on-line, sul sito istituzionale e nei luoghi
pubblici del territorio comunale;
-L’invio della presente all’ASL Viterbo e alla soc. TALETE S.P.A. che gestisce l’acquedotto affinché intervenga
immediatamente per far rientrare i valori di fluoruri superiori a quelli previsti dall’Allegato 1 parte A del
D.Lgs. n. 31/01 entro i limiti prescritti;
Il Settore Tecnico è incaricato dell’esecuzione della presente ordinanza;
Responsabile del Procedimento è l’Ing. Maria Cristiana Calà, Responsabile dei Servizi Tecnici del comune di
Acquapendente – tel. 0763/ 73092235;


INFORMA
Contro la presente ordinanza potrà essere presentato ricorso entro 60 giorni dalla pubblicazione, al TAR
Lazio o in alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni.
Dalla Residenza Municipale, Lì 09/06/2022.

IL SINDACO – Terrosi Alessandra / InfoCamere S.C.p.A.

ORDINANZA COMPLETA IN FORMATO PDF

GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE

Oggi, 2 febbraio, si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale delle Zone Umide, World Wetlands Day, dedicata lagune, stagni, laghi, paludi, risorgive.

Anche quest’anno la Riserva Naturale Monte Rufeno ha svolto il censimento delle popolazioni di uccelli acquatici svernanti lungo il fiume Paglia. L’attività si inserisce all’interno del progetto internazionale IWC (International Waterbird Census) che interessa contemporaneamente 143 paesi e in Italia è coordinato da ISPRA. Questi censimenti consentono di documentare le variazioni annuali della onsistenza delle poppolazioni di numerose specie di uccelli acquatici, dato utile all’elaborazione di corrette strategie di conservazione e gestione. l censimento si svolge per circa 15 km lungo il tratto di fiume che va dal confine con la Toscana nei pressi di centeno fino a quello con l’Umbria impegnando il personale dell’area protetta, gli studenti che svolgono tesi e tirocini, i ragazzi che svolgono il servizio civile presso la riserva, esperti di settore, volontari appassionati. Proprio il 2022 sembra essere un anno speciale, si celebrano i vent’anni di questa attività ed è l’anno in cui è stato censito il più alto numero di specie e di esemplari. Come non rimanere a bocca aperta di fronte al volo elegante dell’airone bianco maggiore o al curioso “zizzagare” del coloratissimo martin pescatore?

(testo e foto di Moica Piazzai, naturalista della Riserva Naturale Monte Rufeno)

Finanziato dalla Regione Lazio il Contratto di Fiume del Paglia. Acquapendente e Proceno avviano il processo di partecipazione.

Il 14 febbraio 2020 la Regione Lazio ha presentato i risultati del bando per il finanziamento regionale dei Contratti di Fiume.

Il Contratto del versante laziale del fiume Paglia, comprendente i comuni di Acquapendente e Proceno, è stato finanziato con un contributo di 21.000 euro.

Ciò consentirà un riallineamento rispetto all’esperienza già iniziata sul versante umbro, proponendo in pratica le stesse modalità di attuazione e l’attuazione operativa del primo contratto di fiume interregionale.

Il percorso del Contratto di Fiume infatti sarà coordinato, facilitato ed attuato da Alta Scuola, che ha presentato, in nome e per conto dei due Comuni, il progetto e che ha già lavorato nel tratto umbro del Paglia.

dott. geol. Endro Martini, Alta Scuola

Il progetto si realizza per fasi successive con il coinvolgimento di cittadini interessati nei prossimi 15 mesi.

Nella prima fase si avvia subito il processo di partecipazione con l’apertura di quattro tavoli di lavoro: 1) Sicurezza idraulica – idrogeologica; 2) Qualità ambientale; 3) Sviluppo socio economico sostenibile; 4) Fruizione.

La fase conoscitiva sarà realizzata attraverso incontri partecipati nei due comuni con gli stakeholders individuati: preliminarmente Autorità di Distretto, Regione Lazio, Provincia di Viterbo, Arpa Lazio, Comuni di Acquapendente e Proceno, Consorzio Alto Paglia, Associazioni di Categoria, Associazioni Ambientali ( Legambiente, Italia Nostra, WWF) e i responsabili gestione del SIC “Media valle del Paglia” e Riserva e altri da individuare anche tra le associazioni locali.

Con l’acquisizione di documenti e studi esistenti sarà redatto un rapporto conoscitivo socio-economico e ambientale partecipato.

Si prevede una assemblea plenaria esplicativa e almeno quattro incontri partecipati con invito alle istituzioni detentori delle conoscenze a relazionare in merito alle componenti socio-economiche e ambientali.

Conclusa la fase conoscitiva si arriverà alla definizione di un Documento Strategico che metterà insieme il lavoro dei quattro tavoli definendo obiettivi e proposte, da sottoporre anch’essi ad assemblea plenaria.

La fase successiva sarà quella del Programma d’Azione.

Ogni tavolo, sulla base del quadro conoscitivo approvato e della vision strategica analizzerà nel dettaglio gli obiettivi specifici individuati in termini di criticità e opportunità per esprimere, attraverso schede/azione, le proposte attraverso da tradurre in interventi da progettare a livello esecutivo e presentare per la loro realizzazione.

Il finanziamento di questo tratto del Contratto di Fiume consentirà una analisi ed una condivisione partecipata di soluzioni strategiche e di interventi/azioni condivise alternative al paventato invaso sull’ Alfina per la mitigazione delle piene del Paglia.

I Comuni di Acquapendente e di Proceno, esprimendo soddisfazione per il finanziamento dell’iniziativa, ritengono che sia questo il metodo giusto per operare sul territorio, soprattutto in ecosistemi delicati come quelli dei corsi d’acqua.

Siamo contrari a grandi opere che sprecano risorse ingenti, producendo un impatto ambientale devastante e soprattutto crediamo che tali decisioni debbano essere costruite dal basso e non calate dall’alto, con il massimo consenso possibile della popolazione locale.

Angelo Ghinassi, Sindaco di Acquapendente
Cinzia Pellegrini, Sindaco di Proceno

7 anni fa l’esondazione del fiume Paglia. Il Sindaco scrive al Ministro delle Infrastrutture

Il 12 novembre 2012 l’esondazione del fiume Paglia provocò ad Orvieto una grave alluvione e sul nostro territorio la piena distrusse il ponte pedonale ricostruito sulle rovine dello storico ponte Cahen.

A sette anni da quella data nulla è stato fatto per prevenire altre esondazioni ed altri danni.

Il regime del fiume rappresenta ancora un pericolo, anche in considerazione delle variazioni meteorologiche causate dai cambiamenti climatici.

Dopo quella data si riaprì la discussione su come intervenire per limitare il rischio idrogeologico.

Ci fu chi incautamente ripropose un vecchio progetto per costruire una grande diga sul Paglia, proposta che il nostro Comune ha sempre contrastato per il suo impatto ambientale in una zona di grande valore ambientale e paesaggistico.

Parallelamente, attraverso il Contratto di Fiume, a cui partecipano tutti gli enti della parte laziale ed umbra del bacino del Paglia, è stata formulata un’ipotesi alternativa che risolve la problematica idrogeologica con una serie di interventi più piccoli e di minore impatto.

Noi sosteniamo questa proposta, che alcuni mesi fa ha già avuto l’apprezzamento del Ministero delle Infrastrutture.

Il Sindaco di Acquapendente, nell’ambito di una iniziativa congiunta dei partecipanti al Contratto di Fiume, ha inviato una lettera al Ministro, che si riporta integralmente.

Al Ministro delle Infrastrutture
On. Dott.ssa Paola De Micheli

Oggetto: Sistema di invasi diretto a mitigare il rischio idrogeologico del fiume Paglia

Gentilissima On. Dott.ssa Paola De Micheli,

sono trascorsi ormai quasi quattro mesi dal Comunicato Stampa Ufficiale del Ministero delle Infrastrutture del 10 luglio 2019 dove si annunciava l’avvio della procedura di dibattito pubblico su un sistema di invasi diretto a mitigare il rischio idrogeologico del fiume Paglia.

Le chiedo pochi minuti per rileggere alcuni frammenti di quel comunicato ufficiale:

Si tratta della prima volta che in Italia trova applicazione la nuova normativa sul “débat public”, previsto dal codice degli appalti, sulla realizzazione di invasi.

Lo studio di fattibilità tecnico economica sull’opera è stato finanziato per 2,4 milioni di euro dal primo stralcio del Piano nazionale invasi, e permetterà ai Comuni e ai cittadini interessati dall’intervento di valutare le diverse opzioni possibili, compresa quella di non attuare nessuna iniziativa se il costo ambientale dovesse risultare più elevato dei benefici previsti.

Il processo di dibattito pubblico su questa iniziativa è iniziato proprio oggi con un workshop ad Orvieto che ha permesso di mettere in luce le diverse esigenze della popolazione e degli addetti ai lavori, comprese quelle che riguardano la sicurezza del territorio, la qualità delle acque e lo sviluppo locale.

Il sistema di invasi che sarà oggetto dello studio di fattibilità sarà infatti destinato ad una pluralità di usi comprendenti la mitigazione del rischio idrogeologico, l’approvvigionamento di risorsa idrica in caso di siccità, le misure per conservare la qualità naturalistica dell’asta fluviale e della biodiversità nonché la produzione di energia idroelettrica a favore del territorio interessato dall’opera.

Beneficiaria del finanziamento è l’Autorità di bacino dell’Appennino centrale, ente pubblico in grado di contemperare i diversi interessi, compresi quelli delle popolazioni e degli stakeholders coinvolti e delle amministrazioni che, a diverso titolo e livello, dovranno intervenire sul progetto: il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, le Regioni Toscana, Umbria, Lazio, i 16 Comuni del bacino del Paglia. Alla base dell’avvio del percorso di dibattito pubblico è stato preso in considerazione l’esito del processo di concertazione già avviato dal Contratto di Fiume per il Paglia il cui comune capofila è la città di Orvieto che ha ospitato l’evento di oggi”.

Questo progetto, a differenza di quello precedentemente prospettato che prevedeva la realizzazione di un’unica diga sul fiume Paglia, di notevole impatto ambientale su un territorio di grande valenza naturalistica e paesaggistica, riscuote il consenso degli enti locali e della popolazione e con minori costi risolve il problema del rischio idrogeologico, oltre a determinare gli altri vantaggi riconosciuti.

Vorremmo perciò conoscere le intenzioni del Governo di cui fa parte in merito all’iniziativa, sollecitando la sua realizzazione.

In seguito ai cambiamenti climatici le precipitazioni meteorologiche sono diventate più minacciose e già in passato le piene del fiume hanno determinato allagamenti, soprattutto sul territorio del medio e basso bacino.

Il fiume Paglia poi è uno dei principali affluenti del Tevere e la mancata regimentazione delle sue acque pone problemi idrogeologici anche più a valle, fino a coinvolgere la stessa città di Roma.

Per queste ragioni crediamo che la realizzazione di queste opere rivesta caratteristiche di urgenza, oltre che di necessità, e per questo Le chiedo una sua cortese risposta.

Con i migliori saluti,
Il Sindaco di Acquapendente
Dott. Angelo Ghinassi

Il Comune di Acquapendente dichiara l’emergenza climatica

Dopo la lettera inviata al Sindaco da Francesco Barberini, la delibera presa dal Consiglio dei Giovani il 10 settembre e la discussione avvenuta nella Commissione Ambiente, nella seduta del 18 ottobre 2019 il Consiglio Comunale di Acquapendente ha deliberato, con consenso unanime, la Dichiarazione di emergenza climatica ed ambientale.

La Dichiarazione non è un atto puramente formale ma contiene una serie di impegni che si dovranno concretizzare nell’attività amministrativa.

Questo il testo della Dichiarazione:

PREMESSO CHE
– Il 15 marzo e il 24 maggio 2019 si è tenuto lo Sciopero Globale per il Futuro, giornata di mobilitazione mondiale contro i cambiamenti climatici, promossa dal movimento Fridays For Future, che ha visto la mobilitazione di milioni di persone nel mondo.
– I Governi non hanno fatto e non stanno facendo abbastanza per contrastare i cambiamenti climatici in corso, mentre questi dovrebbero essere la priorità dell’agenda politica delle istituzioni che governano questo Paese.
– Per riconvertire ecologicamente la nostra economia occorre la partecipazione di tutti.
– Ognuno di noi deve accettare di modificare alcune abitudini per non doverle poi modificare tutte, perché i cambiamenti climatici, se non debitamente affrontati, porteranno ad un mondo poco ospitale per l’uomo.
– Dobbiamo attenerci al concetto di Giustizia Climatica, partendo dal paradosso che i Paesi più colpiti da catastrofi ambientali siano quelli in via di sviluppo, mentre le energie fossili sono state consumate principalmente dalle nazioni industrializzate e che queste ultime ora devono contribuire ad aiutare i Paesi più poveri.

CONSIDERATO CHE
– L’Accordo di Parigi del 2015 sul clima, sottoscritto da 192 Nazioni tra cui l’Italia, impegna gli Enti Territoriali a porre in essere tutte le misure per contrastare il surriscaldamento del Pianeta ed in particolare a:
1) intensificare i loro sforzi e sostenere le iniziative volte a ridurre le emissioni;
2) costruire resilienza e ridurre la vulnerabilità agli effetti negativi dei cambiamenti climatici.
– Senza azioni immediate, concrete e risolutive, le emissioni di CO2 e degli altri gas climalteranti provocheranno un aumento della temperatura globale superiore ai 3 gradi centigradi entro il 2100, con effetti devastanti sull’ecosistema terrestre e sulla specie umana.

VISTO
– L’ultimo rapporto dell’IPCC (intergovernment Panel of Climate Change) secondo cui l’umanità ha tempo solo fino al 2030 per limitare l’incremento – pur sempre dannoso – di temperatura a 1,5 gradi, ed evitare danni irreversibili al pianeta.

DATO ATTO CHE
– Il Comune di Acquapendente già lavora con efficacia in questa direzione attraverso:
1) La raccolta differenziata dei rifiuti urbani che ha raggiunto il 72% nell’anno 2018
2) L’avvio del progetto per l’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici
3) L’avvio sperimentale del divieto dell’uso di plastica usa e getta nelle manifestazioni pubbliche
4) La predisposizione e realizzazione di progetti di efficientamento energetico degli edifici comunali
5) La predisposizione e realizzazione del progetto di riqualificazione e ottimizzazione della pubblica illuminazione dell’intero territorio comunale

ALTRESÌ RICONOSCIUTO CHE
– Per limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi è necessaria (come ci chiedono gli scienziati) una riduzione delle emissioni molto maggiore a quella oggi prevista (meno 45% di emissioni di CO2 al 2030 e zero emissioni al 2050).

IMPEGNA IL SINDACO
– A dichiarare lo Stato di Emergenza Climatica e Ambientale

E IMPEGNA LA GIUNTA
– A predisporre entro 6 mesi iniziative che vadano nella direzione delle considerazioni fatte sopra, in particolare per:
1) Adesione al Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia
2) Redazione del PAESC (Piano d’azione energia e clima) per lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili e per la riduzione di emissioni di CO2
3) Ulteriore miglioramento della raccolta differenziata (obiettivo di breve-medio periodo 80%)
4) Incentivazione all’uso di auto elettriche (parcheggi gratuiti e riservati nel centro storico, circolazione nelle zone ZTL, ecc.)
5) Eliminazione totale della plastica usa e getta nell’ambito delle manifestazioni pubbliche
6) Piantare un albero per ogni bambino che nasce
7) Piano per incentivare il risparmio energetico nei settori della pianificazione urbana, nella mobilità, negli edifici, nel riscaldamento e raffreddamento
8) Graduale sostituzione dei mezzi scuolabus con veicoli elettrici o a metano

IL SINDACO, LA GIUNTA E IL CONSIGLIO SI IMPEGNANO POI
– A intensificare il coinvolgimento attivo di cittadini e associazioni nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro risoluzione
– A farsi parte attiva presso il Governo e la Regione perché prendano provvedimenti analoghi.

A cosa è dovuto l’aumento della TARI

L’aumento delle TARI (tassa sui rifiuti) non dipende dalla volontà dell’Amministrazione Comunale.

A differenza dell’IMU o dell’Addizionale Irpef, che sono modulabili sulla base di scelte amministrative (che il nostro Comune non ha modificato), la TARI è determinata solo dai costi di gestione, che devono essere per legge interamente coperti dalle bollette pagate dai cittadini.

Allora a cosa è dovuto l’aumento?
Principalmente a due fatti che hanno aggravato i costi:

  1. Negli ultimi anni c’è stato un contenzioso tra Ecologia Viterbo Srl, che gestisce l’impianto dove vanno conferiti i rifiuti, e la Regione Lazio, in merito alle tariffe da applicare.
    Alla fine il TAR ha dato ragione ad Ecologia Viterbo e di conseguenza la Regione Lazio ha dovuto disporre l’aumento delle tariffe di conferimento dei rifiuti, comunicandolo ai Comuni con determinazione del 05/09/2018.
    C’è stato così un aumento per il conferimento da 130 a 165 euro a tonnellata.
  2. In seguito all’indisponibilità degli impianti gestiti da SienAmbiente i rifiuti organici vengono conferiti a Lodi, presso l’impianto della Ecolgest, con un costo di 76 euro a tonnellata. L’aggravio è determinato dai maggiori costi di trasporto.

Ciò è avvenuto per tutti i Comuni che aderiscono al servizio intercomunale di gestione dei rifiuti della Comunità Montana Alta Tuscia, ma in modo più generalizzato per tutto il territorio provinciale.

Il miglioramento della raccolta differenziata ha diminuito la quantità di rifiuti indifferenziati ma il risparmio è stato vanificato dal consistente aumento del costo di conferimento.
Perciò continuare a differenziare ha ancora un senso, anche in termini economici.
Con tariffe di conferimento così alte per l’indifferenziato non differenziare i rifiuti aggraverebbe ancora di più la tassazione.

Se poi la Comunità Montana riuscisse in tempi brevi a realizzare l’impianto di compostaggio intercomunale che ha in programma, la frazione organica non sarebbe trasferita a centinaia di chilometri e avremmo la possibilità finalmente di vedere scendere gli importi della TARI per tutti i cittadini.


Chiusura temporanea dell’Isola Ecologica per lavori di adeguamento

Dal giorno 17 giugno 2019 l’isola ecologica nei pressi del cimitero resterà chiusa per lavori di ampliamento e di miglioramento dell’ecocentro.
Si stima che la durata dei lavori sarà di circa 60 giorni ma contiamo di finire prima.
Durante questo periodo il conferimento degli sfalci e delle potature potrà comunque essere effettuato presso un apposito carrabile posizionato presso le officine comunali in via M.G. Cutuli.
Per quanto riguarda lo smaltimento degli ingombranti e dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche si confida nella fattiva collaborazione della popolazione, in modo da evitare conferimenti in questo periodo ed attendere la riapertura dell’isola ecologica.
Il disagio dei prossimi due mesi sarà poi ripagato da un ecocentro più grande e meglio organizzato, perfettamente rispondente alle normative, di più facile accessibilità e con un ambiente più controllato e più decoroso.
Ci scusiamo per gli inconvenienti dovuti alla temporanea chiusura ma i lavori sono necessari ed improrogabili e la soluzione adottata sarà definitiva, in modo da non arrecare più in futuro interruzioni al servizio.
Il Sindaco
Angelo Ghinassi