Il 12 novembre 2012 l’esondazione del fiume Paglia provocò ad Orvieto una grave alluvione e sul nostro territorio la piena distrusse il ponte pedonale ricostruito sulle rovine dello storico ponte Cahen.
A sette anni da quella data nulla è stato fatto per prevenire altre esondazioni ed altri danni.
Il regime del fiume
rappresenta ancora un pericolo, anche in considerazione delle
variazioni meteorologiche causate dai cambiamenti climatici.
Dopo quella data si
riaprì la discussione su come intervenire per limitare il rischio
idrogeologico.
Ci fu chi incautamente ripropose un vecchio progetto per costruire una grande diga sul Paglia, proposta che il nostro Comune ha sempre contrastato per il suo impatto ambientale in una zona di grande valore ambientale e paesaggistico.
Parallelamente, attraverso il Contratto di Fiume, a cui partecipano tutti gli enti della parte laziale ed umbra del bacino del Paglia, è stata formulata un’ipotesi alternativa che risolve la problematica idrogeologica con una serie di interventi più piccoli e di minore impatto.
Noi sosteniamo questa proposta, che alcuni mesi fa ha già avuto l’apprezzamento del Ministero delle Infrastrutture.
Il Sindaco di Acquapendente, nell’ambito di una iniziativa congiunta dei partecipanti al Contratto di Fiume, ha inviato una lettera al Ministro, che si riporta integralmente.
Al Ministro delle Infrastrutture
On. Dott.ssa Paola De Micheli
Oggetto:
Sistema di invasi diretto
a mitigare il rischio idrogeologico del fiume Paglia
Gentilissima
On. Dott.ssa Paola De Micheli,
sono trascorsi ormai quasi quattro
mesi dal Comunicato Stampa Ufficiale del Ministero delle
Infrastrutture del 10 luglio 2019 dove si annunciava l’avvio della
procedura di dibattito pubblico su un sistema di invasi diretto a
mitigare il rischio idrogeologico del fiume Paglia.
Le chiedo pochi minuti per rileggere
alcuni frammenti di quel comunicato ufficiale:
“Si
tratta della prima volta che in Italia trova applicazione la nuova
normativa sul “débat public”, previsto dal codice degli appalti,
sulla realizzazione di invasi.
Lo
studio di fattibilità tecnico economica sull’opera è stato
finanziato per 2,4 milioni di euro dal primo stralcio del Piano
nazionale invasi, e permetterà ai Comuni e ai cittadini interessati
dall’intervento di valutare le diverse opzioni possibili, compresa
quella di non attuare nessuna iniziativa se il costo ambientale
dovesse risultare più elevato dei benefici previsti.
Il
processo di dibattito pubblico su questa iniziativa è iniziato
proprio oggi con un workshop ad Orvieto che ha permesso di mettere in
luce le diverse esigenze della popolazione e degli addetti ai lavori,
comprese quelle che riguardano la sicurezza del territorio, la
qualità delle acque e lo sviluppo locale.
Il
sistema di invasi che sarà oggetto dello studio di fattibilità sarà
infatti destinato ad una pluralità di usi comprendenti la
mitigazione del rischio idrogeologico, l’approvvigionamento di
risorsa idrica in caso di siccità, le misure per conservare la
qualità naturalistica dell’asta fluviale e della biodiversità
nonché la produzione di energia idroelettrica a favore del
territorio interessato dall’opera.
Beneficiaria
del finanziamento è l’Autorità di bacino dell’Appennino centrale,
ente pubblico in grado di contemperare i diversi interessi, compresi
quelli delle popolazioni e degli stakeholders coinvolti e delle
amministrazioni che, a diverso titolo e livello, dovranno intervenire
sul progetto: il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, le
Regioni Toscana, Umbria, Lazio, i 16 Comuni del bacino del Paglia.
Alla base dell’avvio del percorso di dibattito pubblico è stato
preso in considerazione l’esito del processo di concertazione già
avviato dal Contratto di Fiume per il Paglia il cui comune capofila è
la città di Orvieto che ha ospitato l’evento di oggi”.
Questo progetto, a differenza di
quello precedentemente prospettato che prevedeva la realizzazione di
un’unica diga sul fiume Paglia, di notevole impatto ambientale su
un territorio di grande valenza naturalistica e paesaggistica,
riscuote il consenso degli enti locali e della popolazione e con
minori costi risolve il problema del rischio idrogeologico, oltre a
determinare gli altri vantaggi riconosciuti.
Vorremmo perciò conoscere le
intenzioni del Governo di cui fa parte in merito all’iniziativa,
sollecitando la sua realizzazione.
In seguito ai cambiamenti climatici
le precipitazioni meteorologiche sono diventate più minacciose e già
in passato le piene del fiume hanno determinato allagamenti,
soprattutto sul territorio del medio e basso bacino.
Il fiume Paglia poi è uno dei
principali affluenti del Tevere e la mancata regimentazione delle sue
acque pone problemi idrogeologici anche più a valle, fino a
coinvolgere la stessa città di Roma.
Per queste ragioni crediamo che la realizzazione di queste opere rivesta caratteristiche di urgenza, oltre che di necessità, e per questo Le chiedo una sua cortese risposta.
Con i migliori saluti,
Il Sindaco di Acquapendente
Dott. Angelo Ghinassi