Sul fiume Paglia ogni decisione sarà concordata e non serve una diga
Nella riunione tenutasi presso il Municipio di Orvieto lo scorso 6 dicembre si è parlato delle problematiche riguardanti il bacino del Paglia e si è fatta chiarezza circa le recenti voci che avevano riportato all’attualità l’ipotesi di realizzare uno sbarramento sul fiume all’altezza di Torre Alfina.
All’incontro, convocato dal Sindaco di Orvieto Giuseppe Germani, erano presenti Erasmo D’Angelis, Segretario generale dell’Autorità di Distretto dell’ Appennino Centrale, accompagnato dal Dirigente dell’Ufficio Studi e Documentazione Remo Pelillo e dal Dott. Mauro Grassi, già direttore di italiasicura, la Regione Umbria con il Direttore Generale Alfiero Moretti e il Responsabile del Servizio Protezione Civile Borislav Vujovic, i Sindaci dei Comuni Umbri della Valle del Paglia ( Allerona, Porano, Castel Viscardo ecc.), il Sindaco di Acquapendente Angelo Ghinassi e il Sindaco di Proceno Cinzia Pellegrini, accompagnati da un rappresentante del Consorzio Val di Paglia Superiore e Endro Martini Presidente di Alta Scuola che Coordina il percorso del Contratto di Fiume per il Paglia.
L’incontro, protrattosi per oltre due ore, ha consentito di sgombrare il campo da notizie recentemente diffuse sull’affidamento del compito di mitigare le piene ad una sola grande opera, la diga di cui ogni tanto incautamente si parla.
Grazie allo stato di avanzamento del percorso di Contratto di Fiume per il Paglia, si sono invece poste le basi per avviare un processo di copianificazione integrata e di progettazione, avvalendosi di analisi aggiornate su dati affidabili, per arrivare ad un progetto di fattibilità tecnica ed economica che individui, tra più soluzioni, quelle che presentano il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività, in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare e alle prestazioni da fornire alla scala dell’intero bacino del Paglia, garantendo salvaguardia per gli ecosistemi, tutela dei valori paesaggistici, trasparenza nella partecipazione di tutti i soggetti interessati e continuità al dibattito pubblico già avviato con il Contratto di Fiume.
Il bacino del Paglia è senz’altro un ambito territoriale su cui intervenire dal punto di vista idraulico, non solo per la mitigazione di piene devastanti, dovute al regime torrentizio dell’asta fluviale, ma anche per il problema della siccità, del disinquinamento e della tutela attiva con finalità di sviluppo.
È un problema non più rimandabile ma da affrontare nella sua complessità, con soluzioni appropriate e sostenibili.
Un prossimo incontro è già in programma per il mese di gennaio 2019, con la presenza delle tre Regioni interessate (Umbria, Lazio e Toscana) e dei Ministeri competenti.
Il Comune di Acquapendente, unitamente agli altri enti locali, esprime soddisfazione per il metodo e per il merito con cui la discussione è avvenuta e rinnova con convinzione la sua disponibilità a partecipare ad ogni iniziativa a riguardo.